La Costituzione Italiana.
Confronto tra i testi dal 1948 al 2016
Dal bicameralismo differenziato al nuovo procedimento legislativo.
Come cambia lo Stato
L’8 agosto 2014 il Senato della Repubblica ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge costituzionale dal titolo: Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
Il 10 marzo 2015, dopo sette mesi, anche la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura il testo di riforma, con alcune modifiche rispetto al Senato.
Il 13 ottobre 2015 il Senato ha nuovamente approvato, ma con nuove modifiche, il disegno di legge che è pertanto tornato alla Camera per concludere la deliberazione di prima lettura.
L’11 gennaio 2016 la Camera dei deputati, con 367 voti a favore, 194 contrari e 5 astenuti ha approvato il disegno di legge di riforma della Costituzione per la quarta volta e sempre in prima lettura, ma questa volta senza modifiche.
Il 20 gennaio 2016 il Senato ha approvato, senza modifiche, in seconda lettura, il nuovo testo costituzionale con 180 voti favorevoli, 112 contrari e un astenuto.
Il 12 aprile 2016 la Camera dei deputati ha approvato, senza modifiche, in seconda lettura, il nuovo testo costituzionale con 361 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astenuti. Sono assenti 260 deputati. Le opposizione hanno abbandonato l’aula e non hanno partecipato al voto.
In seconda lettura la maggioranza, sia al Senato sia alla Camera, non ha raggiunto i due terzi previsti dall’articolo 138 della Costituzione. Dopo l’approvazione in seconda lettura di Camera e Senato, con la maggioranza assoluta, si apre la strada al referendum.
Il testo approvato dal Parlamento in via definitiva è stato pubblicato nella GU n. 88 del 15 aprile 2016. Entro il 15 luglio può essere richiesto un referendum popolare.
Il referendum non richiede un quorum. La ratifica del testo sarà determinata dalla maggioranza dei sì o dei no, espressa dai votanti, rispetto al quesito referendario.
L’iter che porta all’indizione del referendum prevede diverse fasi: una prima tappa comprende la richiesta di referendum da parte degli elettori (cinquecentomila), dei Consigli regionali (almeno cinque) o di un quinto dei membri di una Camera (126 Camera dei deputati o 65 Senato della Repubblica), entro 90 giorni (entro il 12 luglio 2016); la seconda prevede il deposito presso la Corte di Cassazione del testo del referendum al fine di procedere alle previste verifiche preliminari; la terza prevede la delibera della Cassazione che dispone di trenta giorni di tempo per effettuare le proprie valutazioni. Concluse queste fasi, la palla passa al Governo che ha 60 giorni per indire il referendum. Da tale data decorre il tempo necessario (da 50 a 70 giorni) per l’espletamento della campagna referendaria Mediamente sono necessari sette mesi di tempo dall’approvazione parlamentare della riforma alla celebrazione del referendum.
La consultazione referendaria dovrebbe pertanto svolgersi entro l’autunno del 2016, a dieci anni dall’ultimo referendum costituzionale, indetto nel 2006, per ratificare la proposta di modifica della Costituzione, approvata nel 2005 dallo schieramento politico di Centrodestra.
Aut. Calogero Virzì
Ed. Trevisini Editore
ISBN: 9788829206414
€. 9,00