( E non è nemmeno certo )
“Nella parola legalità è contenuta la parola lealtà. Lealtà vuol dire osservare la legge anche se nessuno ti guarda e nessuno ti punisce” Può un giudice essere travolto dai peperoni e rimanere illeso? Avvocati e magistrati possono avere gratitudine e rispetto gli uni per gli altri? Quali scuse inventa un cliente col proprio difensore per non pagarlo? Esistono i testimoni sfortunati? Che qualità devi avere insomma per cavartela in un Tribunale? A queste ed altre domande prova a rispondere un piccolo manuale di sopravvivenza per tutti, che è al tempo stesso un codice deontologico semiserio per avvocati e magistrati e una dichiarazione d’amore per i due mestieri.Giacomo Ebner nato a Roma di 5,50 kg dopo 10 mesi di gravidanza non ha mai recuperato né il peso in eccesso né il mese di ritardo.Voleva diventare medico, ha preferito fare l’ammalato.Da dodici anni convive con il Parkinson, e con fierezza sostiene di essere un magistrato che trema senza paura. E’ stato avvocato, poi giudice del dibattimento e delle indagini preliminari. Ideatore della Notte bianca della legalità che ha aperto il Tribunale di Roma a circa 5000 ragazzi. Il suo motto è: “siamo tutti appesi ad un filo, ed io sono anche sovrappeso”.
Aut. G. Ebner
Ed. Giappichelli Editore
ISBN. 9788892108356
€ 12,00